La geolocalizzazione consiste, nel senso lato del termine, nel “collocare” indicandone la posizione geografica di appartenenza.
I motori di ricerca forniscono ormai risultati alle vostre ricerche che sono geolocalizzati nelle vicinanze della posizione attuale e questo offre un grande vantaggio rispetto ad avere risultati generici di tutta Italia o addirittura di tutto il mondo: se per esempio vi trovate a Lucca e avete bisogno di una chiave inglese e scrivete “vendita chiavi inglesi” su Google, perchè dovreste trovare tra i risultati negozi di ferramenta che si trovano non dico fuori dalla vostra città ma addirittura fuori della vostra regione e nazione? Fino a qualche tempo fa avreste dovuto scrivere per sicurezza “vendita chiavi inglesi Lucca”, adesso non più.
La ricerca è stata poi affiancata da Google a risultati mostrati direttamente su Google Maps dei luoghi di interesse affini: la vostra attività può essere più facilmente reperibile da chi si trova nelle vicinanze.
Ovviamente se vicino all’utente non esiste un simile servizio viene mostrato il risultato più prossimo, che può essere anche a km di distanza.
Oltre alla geolocalizzazione nei motori di ricerca, questo fenomeno si sta diffondendo in ambito social, grazie all’enorme diffusione di smartphone con GPS.
Il primo social networks che si è mosso in questa direzione è stato sicuramente Foursquare: sfruttando la connessione GPS, gli utenti possono dire in ogni istante in che luogo d’interesse, locale o negozio si trovino.
Quando ci si trova in un determinato luogo si apre l’applicazione dallo smartphone, si aspetta che il collegamento col GPS sia stato effettuato, si cerca nella lista dei luoghi nelle nostre vicinanze quello in cui ci troviamo (se non c’è, è possibile aggiungerlo) e si fa il così detto “check-in” per dire agli utenti nella nostra lista di contatti dove siamo esattamente.
Foursquare offre inoltre un aspetto ludico nel fare ciò: l’utente con più check-in effetuati nello stesso luogo diventa il Major (sindaco).
Ma tutto questo a cosa serve dal lato aziendale???
Le aziende hanno la possibilità di pubblicare offerte collegate ai check-in per i clienti che si trovano presso la loro struttura e vantaggi ulteriori per chi ne è major.
Per esempio se siete un ristorante o un bar potete offrire un aperitivo al primo che effettua il check-in in un determinato orario o uno sconto del 10% sulla cena al major.
Questa pratica è diffusa con molto successo in America e in Italia si cominciano a capirne i possibili risvolti economici solo adesso.
Ma Foursquare non è più l’unico social a permettere di fare questo: Facebook per non essere da meno ha introdotto il servizio Facebook luoghi, che funziona nella stessa maniera di Foursquare salvo il fatto di aver eliminato il concetto di major, aver chiamato i check-in “registrazioni” e offrire la possibilità di effettuare registrazioni di gruppo, indicando quali altri iscritti al social si trovano insieme ad un utente in quella struttura.
Anche su FB luoghi c’è la possibilità da parte delle aziende di fare promozioni e offerte attraverso il servizio dedicato Facebook Deals, collegabile con luoghi.
In conclusione il messaggio che arriva è questo: dimmi dove sei, ti dirò cosa cerchi. Sarà il marketing di prossimità a primeggiare sulle tecniche classiche di promozione?
Se sei interessato, contattaci per approfondimenti.